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Disgrafia e disortografia |
La scrittura spontanea è un atto molto elaborato e complicato per il cervello umano; nell’atto dello scrivere devono essere presenti contemporaneamente numerose capacità che rimandano anche al linguaggio verbale: capacità di discriminazione e analisi fonetica, saper organizzare il pensiero in linguaggio interno, saper mettere insieme le parole in maniera grammaticalmente corretta. È del 1966 la definizione della disgrafia da parte del francese J. De Ajuriaguerra che la definisce come “un deficit del tracciato grafico”; di disgrafia parlano anche altri studiosi tra cui A.Denner, R.Olivaux e J.Peugeot, in special modo R. Olivaux afferma che si potrebbe estendere il concetto di disgrafia a tutte le anomalie della scrittura, però diventerebbe una realtà molto complicata e polivalente. Le disgrafie vengono classificate da Ajuriaguerra e da Olivaux in diversi gruppi o tipi ed anche le cause possono essere molteplici (a partire dalla carenza delle abilità di base fino ad arrivare a cause neurologiche). All’interno del web è possibile trovare numerosi approfondimenti sulle realtà molto complicate di disgrafie, disortografie ed altre problematiche di apprendimento della scrittura; iniziamo col segnalare l’A.E.D (Associazione Europea Disgrafie), che opera sia in Italia che all’estero e suddivide le diverse attività di cui si occupa in quattro circoli (per la ricerca, per la scuola, per la famiglia e per le attività sociali). All’interno del suo portale Disgrafie viene spiegata in maniera sintetica e chiara che cos’è e che cosa comporta una disgrafia, con esempi anche di scritture di bambini e adolescenti. L’A.E.D si occupa di rieducazione della scrittura ed organizza anche incontri formativi per specialisti, genitori e insegnanti. |
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