Grafologia Morettiana
Le caratteristiche principali della grafologia morettiana sono: la creazione del metodo dalle intuizioni del padre francescano Girolamo Moretti, con metodologia a sé stante dagli altri metodi grafologici; gli 81 segni grafologici (divisi in sostanziali, modificanti, accidentali), che vanno ad indicare le qualità intellettive, affettivo-attive e somatiche; i quattro temperamenti morettiani (assalto, attesa, resistenza, cessione) che  delineano le peculiarità dello scrivente.
La grafologia morettiana è stata ideata da padre Moretti con alcuni suoi collaboratori; con la morte del  padre francescano nel 1963,  ci sono stati altri grafologi italiani, perlopiù sempre legati all’ordine francescano, che hanno portato avanti le teorie del Moretti e affrontato ulteriori studi e approfondimenti sulla grafologia Morettiana aprendosi in maniera interdisciplinare anche alla grafologia estera e alla psicologia. Tra gli altri ricordiamo il suo più stretto collaboratore, padre Giovanni Luisetto, custode fino alla sua morte nel 2001 di tutti i suoi scritti; padre Lamberto Torbidoni, fondatore e coordinatore dell’Istituto grafologico Moretti; padre Nazzareno Palaferri docente e studioso di grafologia morettiana, dedica 35 anni a studi ed approfondimenti.
In “Grafologia testo teorico-pratico” di Torbidoni- Zanin, c’è un passo molto interessante dove parla degli aspetti principali del grafismo: “Seguendo il Moretti si perviene effettivamente alla sintesi della personalità, perché i segni e le loro combinazioni portano ad inquadrare ogni grafismo nei tre aspetti fondamentali: pressione, gesto grafico, gesto fuggitivo. La prima è il riflesso delle variazioni in tono e ritmo dell’impronta morfopsicologica dell’individuo, il secondo è la sintesi sempre singolare di un movimento spontaneo uno ed unico per ciascuno scrivente, il terzo  è la proiezione dei più caratteristici ed automatici atteggiamenti individuali. Tuttavia, anche in questi tre aspetti del grafismo, Moretti non scinde l’unità personale perché li vede interdipendenti e tra loro concatenati”.
La grafologia morettiana oltre a dividere i segni grafici in  sostanziali, modificanti, accidentali, evidenzia l’importanza del segno dominante che definisce le peculiarità del soggetto. Nell’Indagine grafologica e il metodo morettiano, Nazzareno Palaferri scrive “il segno sostanziale di grado sopra la media emergente sopra quello di tutti gli altri sostanziali e modificanti. E’ questo che dà l’impronta a tutta la personalità”.
Ogni segno poi può incidere maggiormente sulla volontà o sull’intelligenza, ma influisce comunque su tutti gli aspetti della persona. I segni sono quantificabili in decimi, per  semplificare è anche possibile valutarli in maniera più generica (sotto media, sulla media o sopra media). Di notevole importanza è analizzare il grafismo nel suo insieme ed un segno grafologico, a seconda del suo grado e dell’interazione con gli altri segni della grafologia morettiana, può avere sia aspetti positivi che negativi; in gradi molto elevati del segno si vanno a verificare soprattutto gli aspetti negativi. Dipende infine sempre dai segni dominanti se il contesto della scrittura può essere positivo o negativo.

 


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